13 dicembre 2010

Il futuro è della Cina? Intanto ci arriva il Futurismo…

 

di

Fillia - Misteri
Il percorso espositivo illustra il Futurismo “nella sua essenza più vera, quella di prima avanguardia globale, capace di contaminare con le sue idee arte, letteratura, cinema, musica, teatro, moda, cucina, arti applicate, grafica pubblicitaria, fotografia”. Ma prima ancora è la sede, ad incarnare una delle essenze del movimento, l’abbattimento delle barriere, l’universalità della creazione: il Guangdong Museum of Art di Canton, in Cina.
È lì che, per iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Cina e dell’Istituto di Cultura Italiana di Pechino, va in scena la mostra A+B+C/F=Futurismo, già allestita ad Alessandria nella sede di Palazzo del Monferrato, e che in futuro potrebbe essere presentata anche ad Hong Kong e a Wuhan. L’evento segna infatti la prima parte di un accordo di programma siglato che prevede l’apertura di un canale di scambi culturali che vedrà il prossimo anno l’arrivo ad Alessandria della mostra Play in Shadows, collezione di ombre cinesi mai esposte in territorio italiano, promossa dal governo cinese e dal Namoc.
La mostra attuale, a cura di Sabrina Raffaghello, raccoglie nella sezione centrale tutti i più importanti manifesti della storia del Futurismo. Presenti poi opere di artisti del calibro di Giacomo Balla, Carlo Carrà, Prampolini, Fillia, Djulgheroff, Depero, Farfa, Mino Rosso, Thayhat, Bertelli.


Dal 14 dicembre 2010 al 6 marzo 2011
Guangdong Museum of Art, Canton – Cina
www.gdmoa.org

[exibart]

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